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Victoria and Albert Museum: il percorso espositivo 01/03/2018 - Anna Maria Di Stefano

II PARTE

V&A: il percorso espositivo 

Le sezioni del V&A sono così tante che è difficile visitarle tutte in un sol giorno: è consigliabile pianificare la visita e, servendosi della mappa del museo, selezionare le aree di maggior interesse. Ovunque si inizi e ovunque si finisca le collezioni - tra opere antiche e moderne, tesori medioevali e meraviglie orientali - incuriosiscono, sorprendono, avvincono a ogni passo; già all’ingresso principale di Cromwell Road un’opera sensazionale accoglie il visitatore: il Dale Chihuly Chandelier (2001), sorprendente lampadario in vetro soffiato giallo e blu di Dale Chihuly sospeso proprio sopra al banco delle informazioni. Da qui inizia la visita vera e propria del museo.

La variegata raccolta museale è divisa in grandi aree tematiche che occupano i sei piani dell’edificio: Asia, Europa, Materiali e tecniche, Oggetti moderni ed Esposizioni.

Asia
Imperdibili ed estremamente ricche le collezioni di arte orientale che occupano buona parte del piano terra (Level 1): un affascinante viaggio nell’arte indiana, cinese, giapponese, coreana, islamica e di altri Paesi dell’Estremo Oriente. Preziose testimonianze di manifatture e artigianato introducono al fascino delle lacche e delle ceramiche cinesi, dei tessuti giapponesi, delle armature dei samurai, per citare solo alcuni esempi.
Ricchissima la sezione dedicata all’India, in cui la maggior parte dei pezzi risale alla dominazione inglese: la Galleria Nehru costituisce la parte più importante della collezione di arte indiana dal 1550 al 1900. Assolutamente da non perdere la Tippoo’s Tiger (Mysore, India, 1793 ca.) uno dei pezzi più celebri del V&A: una tigre a grandezza naturale intagliata in legno che divora un ufficiale inglese munita di un meccanismo che simula il suo ruggito, il movimento delle braccia e il lamento del povero malcapitato. Notevolissimi, il Trono in oro (1820-30 ca.) del Maharaja Ranjit Singh e il preziosissimo Ardabil Carpet (Iran, 1539-40).

Europa
Le gallerie dedicate all’Europa (Level 0, 1, 2, 3, 4) - organizzate in base al contesto sociale e storico, spaziando dal 300 al XX secolo - accolgono diversi tipi di oggetti eterogenei fra loro al fine di illustrare in percorsi geografici e cronologici l’arte e il design di un particolare periodo e/o luogo (es. Arte europea 1600-1815; Arte Inglese 1760-1900). Interni completamente arredati offrono fedeli riproduzioni della società non solo attraverso oggetti d’arte come quadri e sculture, ma anche con oggetti di uso più quotidiano, come vestiti, strumenti musicali, mobili, soprammobili, servizi di porcellana da tavola, da toeletta, da the, armi, ecc.

Da non perdere, in quest’area tematica, le British Galleries (1500-1900) (Level 2, 4) dedicate alla storia e ai grandi maestri del design britannico. In particolare, in quelle relative al periodo 1760-1900, si può seguire puntualmente l’evoluzione delle arti applicate britanniche che, dopo un primo sviluppo nel XVIII secolo, si rinnovarono nel secolo successivo grazie all’opera di William Morris (1834-1896), fra i fondatori del movimento Arts & Crafts. La sua ditta divenne ben presto famosa nella produzione di mobili, carte da parati, vetrate e oggetti decorativi che danno la priorità all’estetica e alla qualità in relazione alla standardizzazione della produzione in serie nata con la Rivoluzione industriale. In queste sale si possono ammirare anche i mobili di grandi ebanisti fra cui Thomas Chippendale (1718-1779).

Fra le opere più note e curiose si inserisce, poi, il Great Bed of Ware (1590-1600), un letto dalle misure inusitate (3,38 metri di lunghezza, 3,26 di larghezza, 2,67 di altezza), capace di accogliere quattro coppie, un superbo esempio di ebanisteria inglese intarsiato in legno di quercia e dipinto. Costruito probabilmente come curiosità per attirare clienti in una delle locande di Ware (Hertfordshire) divenne subito così famoso da essere menzionato da W. Shakespeare ne La dodicesima notte

Appartengono a quest’area tematica anche le gallerie dedicate all’arte del Medioevo (es. il cofanetto intagliato della Cattedrale di Veroli, sec. X-XI, il Reliquiario di Eltenberg, 1180 ca. (uno dei capolavori di artigianato medievale) e del Rinascimento italiano ed europeo,  ad esempio la celebre saliera Burghley Nef (1527-1528, Parigi).
Non sono da tralasciare le
Cast Courts (Level 1), un’ampia raccolta di calchi e riproduzioni ottocentesche in gesso di sculture famose (fra cui la riproduzione del Davide e del Mosè di Michelangelo e il portale maggiore della basilica di San Petronio a Bologna).

Da visitare anche l’Ala Henry Cole, articolata sui sei piani, con collezioni di dipinti, stampe, disegni e fotografie. Tra i pezzi più interessanti c’è la più vasta collezione di dipinti e disegni di John Constable (1776-1837) e lo studio in legno di Frank Lloyd Wright (1867-1959) in cui sono esposti tutti gli oggetti progettati dal grande architetto americano. Nella Print Room sono conservati più di 50.00 acquarelli, incisioni, acqueforti e perfino carte da gioco e carte da parati.


Gallerie dei Materiali e delle Tecniche (Materials & Techniques Room - Level 1, 3, 4, 6)

Le gallerie dei materiali e delle tecniche invece, mostrano forma, funzioni e tecniche di lavorazione dello stesso tipo di manufatto (es. Lavori in metallo, ceramiche, arredamento, ecc.). A quest’area appartengono, fra le altre, la Galleria della Moda (Level 1) - la Fashion Room - con abiti e accessori dal ‘600 ad oggi - e la Galleria dei Gioielli (Level 3) - la William and Judith Bollinger Jewellery Gallery - in cui è esposta una delle collezioni più importanti al mondo per quantità e qualità con pregevolissime manifatture europee degli ultimi 800 anni.

Ma fra tutte sono veramente sorprendenti le sterminate Gallerie delle Ceramiche che occupano tutto il sesto piano. La collezione delle ceramiche del V&A, infatti, è unica al mondo. Enciclopedica e universale copre un periodo di tempo che va dal 2500 a.C. ca. ai nostri giorni.
Nelle Gallerie sono esposte ceramiche cinesi, giapponesi e del Medioriente realizzate prima del 1800, porcellane e ceramiche inglesi ed europee realizzate dal 1400 in poi (fra cui maioliche italiane del Rinascimento). Fanno parte delle collezioni splendide porcellane prodotte dalle principali fabbriche europee come Meissen, Sèvres, Royal Copenhagen, Royal Worcester e Locré and Russinger.

In particolare un’intera, sterminata sezione è dedicata alla produzione europea del XX e XXI secolo, in cui l’attenzione è rivolta, soprattutto, all’evoluzione del design e dello stile. La sezione è divisa in aree geografiche e cronologiche che illustrano i quattro quarti del XX secolo e la produzione successiva al 2000.

Il genio Italiano al V&A

Straordinariamente consistente è la presenza del genio italiano al V&A. Da Raffaello ad Armani la nostra creatività risalta in ogni settore delle arti, espressa in qualità e quantità delle opere. Proprio al V&A appartiene la più grande collezione d’arte rinascimentale italiana. Girando per le sale è come un sentirsi “a casa”: ci si imbatte in opere di Raffaello, Perugino, Giambologna, Luca ed Andrea della Robbia, Bernini, Canova, Palladio, solo per citarne alcuni.

E’ certo impossibile stilare una classifica, ma fra le opere maggiori vanno assolutamente annoverati i Cartoni di Raffaello (1515-1516): studi preparatori a colori in scala originale con scene della vita di San Pietro e San Paolo, commissionati per la realizzazione degli arazzi voluti da papa Leone X per la Cappella Sistina. Gli arazzi furono poi tessuti a Bruxelles, nella manifattura fiamminga di Pieter van Aelst.

Oltre alla loro bellezza ci svelano segreti legati alle tecniche di produzione artigianale: dato che la tessitura degli arazzi avviene a rovescio i Cartoni riportano il disegno speculare dell’opera definitiva, e devono essere così letti da destra a sinistra.
Singolare la loro storia: durante la seconda guerra mondiale, quando la maggior parte delle collezioni fu evacuata, furono murati in un rifugio sicuro in loco essendo troppo delicati per essere spostati.

Mostre temporanee, attività ed eventi
Il Victoria and Albert Museum organizza conferenze, eventi, attività ed importanti mostre temporanee, abitualmente allestite al Level 1, ma anche all’aperto nel prestigioso John Madejski Garden.
Il museo dispone anche dello Sackler Centre, uno spazio aperto nel 2008 ospitato nell’ala Henry Cole e dedicato ad attività didattiche attinenti all’arte e alla creatività.

La storia e le collezioni del Vittoria and Albert Museum 

indirizzo
Cromwell Rd, Knightsbridge, London SW7 2RL, Regno Unito

orari
10.00 – 17.45 tutti i giorni 10.00 – 22.00 tutti i venerdì

accesso per i disabili
si

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Anna Maria Di Stefano
01/01/2018
Esperta di discipline biblioteconomiche e di information retrival. Dopo la laurea in Lettere (Roma, Università degli Studi “La Sapienza”) ha conseguito il Diploma di Specializzazione di Paleograf [...]
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