RECENSIONI Roma | I gioielli da favola di Maria Paola Ranfi

29/10/2019

- Anna Amendolagine

periodo: 26/10/2019 - 26/01/2020
curatore: Elena Paloscia
artista: Maria Paola Ranfi
presso: Casina delle Civette - Museo

La creatività dell’orafa-artista Maria Paola Ranfi pare non avere confini e si esprime con una straordinaria varietà di materiali, temi, tecniche e stili. Questa sorprendente attività adesso la si può ammirare in tutte le sue sfaccettature nei monili e nelle sculture esposte in una mostra da favola, intitolata Gioiello intimo colloquio, a Roma dal 26 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020 nella sede, altrettanto fiabesca, della Casina delle Civette a Villa Torlonia.

In effetti, non si sarebbe potuto trovare un luogo più adatto per questa retrospettiva dal momento che la Casina si fregia di un fantasioso apparato decorativo in stile Liberty e la produzione di gioielli e sculture di Maria Paola Ranfi si rifà di frequente sia a questo che allo stile decò. In tale contesto le sue opere risplendono nella luce che filtra dalle vetrate colorate e si armonizzano perfettamente con l’ambiente da cui riprendono alcune suggestioni come le farfalle, la cornucopia e il motivo vegetale del Ginko Biloba o l’esotismo del liberty.

I concetti di astratto e figurativo, di pieno e vuoto, di chiaro e scuro, di lucido e opaco sono alcune delle dualità che caratterizzano la poetica artistica di Maria Paola Ranfi. Un altro motivo che compare spesso è la geometria: astratta, pulita, essenziale, priva di contaminazioni.

L’oreficeria di Maria Paola Ranfi è fatta per stupire. Anelli, bracciali, orecchini, pendenti, collane, spille e ciondoli sono oggetti tridimensionali che vanno guardati girandoci intorno a 360°: davanti, di dietro, di lato. Solo così si può cogliere ed apprezzare appieno la loro pregiata fattura a mano eseguita con tecniche antiche: sbalzo e cesello, modellazione o fusione a cera persa, colaggio su lastra, tagli rari e particolarissimi.

Le sue creazioni sono opere uniche. Piccole ‘sculture che ci vivono addosso’ come l’artista-orafa ama definirle. Sono delle vere e proprie narrazioni. Qui non si tratta solo di pietre incastonate nell’oro o nell’argento. Spiega Maria Paola Ranfi: ‘‘Attraverso i gioielli racconto la mia storia, tutto quello che sento, anche durante la giornata. Emozioni, sentimenti e stati d’animo li esprimo nei miei lavori’. Racconta di sé l’orafa-artista, di un mondo al femminile con le sue realtà e le sue dinamiche. Ci sono ritratti e autoritratti. Non a caso le figure che realizza sono tutte di donne. Gli uomini non compaiono mai, se non in rari casi.

Nelle sue collezioni si ritrovano condensati interi periodi della sua vita. La collezione intitolata Il percorso dell’anima, ad esempio, nasce da una voglia di cambiamento. Si avvicendano le quattro stagioni e nello splendido pendente denominato Il passaggio, del 2007, una figura di donna esce vittoriosa da una spirale, metafora di vicissitudini e percorsi ormai passati. La parure formata da orecchini, pendente e anello è dedicata invece al mondo dello spettacolo.

C’è il rapporto con la natura. ‘La natura mi permette di crescere e rafforzarmi e quindi è molto presente nel mio lavoro’ dichiara l’artista-orafa. La natura è rappresentata sotto forma di animali o vegetali, il sottobosco, insetti e ambiente marino con pesci e conchiglie. Il pavone, la lucertola, il polpo, la cavalletta. Le rane sono simbolo di fertilità, di vita. Il serpente sta a ricordare il fatto che dalle cose brutte possono nascere cose belle. Nela collana Sognando l’Africa ci sono gli animali infanti, cuccioli di belve dagli occhi di rubino. E poi ci sono le farfalle, tante, che sbattono le loro ali impalpabili d’argento o di porcellana policroma nelle magnifiche vetrine dell’allestimento realizzate da Massimo Frattura.

L’elemento narrativo è una costante nell’oreficeria di Maria Paola Ranfi tanto quanto la citazione colta che fa parte del bagaglio culturale dell’artista. Vedi la collezione In quel mondo di porcellana, dove tutte le cose viventi sono di questo materiale, ispirata dalla lettura del Piccolo Principe di Saint-Exupéry.

La produzione di Maria Paola Ranfi è al contempo democratica e inclusiva. Accanto alle materie classiche, metalli e pietre preziose, utilizza materiali non convenzionali: trine di merletto, tessuti antichi, porcellana, ortaggi. Ama lavorare l’oro che avendo purtroppo un peso specifico eccessivo la fa optare spesso per l’argento o il bronzo, mai scelti a caso però, sempre a seconda di quello che richiede il progetto. Il bronzo, giallo o rosa, lo usa perché si avvicina molto all’incarnato femminile.

Le modalità di progettazione e le fasi di lavorazione delle gioie vengono illustrate nei pannelli posti accanto ad ogni vetrina.
Il progetto è in divenire e si percepisce il senso del movimento: come in una sinfonia si parte piano per poi crescere a poco a poco. La pietra, sia grezza che lavorata, è sempre qualcosa da cui l’orafa parte. Prima abbozza il disegno e poi compone il gioiello inserendo man mano altri materiali seguendo il suo estro legato al momento.

E infine ci sono le sculture vere e proprie. Le due Compagne di vita, dei primi anni ‘80, di dimensioni reali, sono realizzate in vetro resina. Leggére, si relazionano tra loro palpitando di vita. Tre, di dimensioni più piccole, sono fatte con le zucche. Si tratta degli abitanti Nel lago incantato: il Brutto antroccolo, il Cigno e il Drago. Da qui si evince che persino i temi delle sculture di Maria Paola Ranfi sono un segno tangibile che il suo è un mondo di favola!

indirizzo
Via Nomentana 70, Roma

telefono
3478285211

orari
Tutti i giorni 9.30-19.30 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 La biglietteria chiude un'ora prima

biglietti
Biglietti € 6,00 intero; € 5,00 ridotto. La mostra è parte integrante della visita. Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 5,00 intero; € 4,00 ridotto. Ingresso gratuito per tutti i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana la prima domenica del mese Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

ufficio stampa
Paola Saba paolasaba@paolasaba.it

vernissage
venerdì 26 ottobre ore 17.00

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