CURIOSITÀ
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Pasqua 1885. Un dono per la Zarina, l'uovo di Fabergé 19/04/2013 - Elena Paloscia

Un’icona della Pasqua e un mito della gioielleria. L’uovo, emblema nella religione cristiana della resurrezione di Cristo, simboleggiata dal pulcino che rompe il guscio, è stato utilizzato come dono con semplici decori colorati già in epoca medievale, ma nell’Ottocento, alla corte dello Zar, la creatività geniale di un orafo russo di origini francesi sancisce il successo dell'idea dell’uovo come contenitore di un dono prezioso.
Peter Carl Fabergé divenne infatti gioielliere di corte dal 1885 per gli ultimi zar russi, proprio in virtù della straordinaria doti tecniche apprese nel corso della sua formazione presso i più esperti orafi europei e della sua indiscussa abilità creativa.
Il suo primo uovo fu commissionato dallo zar Alessandro III in occasione della Pasqua come regalo per la moglie Maria Fyodorovna.
Rispetto a quelli più noti l’uovo era semplice, in smalto opaco bianco ma al suo interno, proprio come nelle tradizionali matrioske, nascondeva più di una sorpresa: un tuorlo tutto in oro contenente una gallinella colorata con gli occhi impreziositi da due rubini. La gallinella poi recava al suo interno una miniatura della corona imperiale con un piccolo rubino a forma di uovo.
Da questa prima incredibile invenzione ebbe origine un successo giunto fino a noi: Fabergé, con la sua impresa di oltre cinquecento persone, realizzò negli anni seguenti per lo Zar oltre cinquanta uova fino alla caduta, nel 1917, della dinastia dei Romanov e della stessa Casa Fabergé.
Disperse tra musei e collezioni private, oggi ben quattordici uova appartengono alla collezione del miliardario russo Viktor Vekselberg e sono esposte nel nuovo Museo Fabergé, aperto da pochi giorni dalla sua Fondazione a San Pietroburgo, nel Palazzo Shuvalov.

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Elena Paloscia
10/10/2017
Storica dell’arte e curatrice indipendente si è laureata in Storia dell’Arte Moderna all’Università “La Sapienza di Roma. Ha frequentato un corso di Perfezionamento in Museografia presso il [...]
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