DESIGN E ARTIGIANATO
condividi:
Reinventare le regole del gioco IDRA tra design e arti applicate 07/08/2018 - Elena Paloscia

Tante teste un solo corpo, proprio come la mitologica Idra, è questo il nome scelto per un progetto di design che mira alla riscoperta e alla valorizzazione della tradizione artigiana, avviato da tre giovani donne che si dedicano con grande passione al design e alle arti applicate.

È proprio a partire da un’idea delle designer che nasce e si sviluppa ogni nuova creazione che viene poi realizzata in collaborazione con diversi attori e che proprio per la qualità e la ricerca può ambire ad entrare in relazione con chi quegli oggetti unici creati da abili artigiani sa riconoscerli ed apprezzarli.

Una rete indispensabile dunque affinché il circolo virtuoso si possa chiudere e la consapevolezza del valore e dell’autenticità di un manufatto possa anche entrare in un circuito di produzione e di distribuzione.

“Reinventare le regole del gioco” - come raccontano le designer - innovando le dinamiche di creazione e realizzazione di prodotti Made in Italy di alta qualità rivolti al settore del Core Design” è il solo modo per far sì che la tradizione artigiana continui ad essere vitale e prolifica in uno scenario in cui spesso il mercato chiede altro.

Così le teste dell’IDRA non sono solo quelle delle “tre sorelle, due di sangue, la terza di vita che hanno condiviso il corso di studi in Architettura presso l’università “La Sapienza” di Roma e che, dopo percorsi professionali indipendenti tra Milano, Barcellona e Pechino, si sono ritrovate per condividere un progetto imprenditoriale che le accomuna, nella filosofia e negli intenti”, ma sono anche quelle dei molti artigiani e degli artisti custodi di saperi antichi e preziosi che scoprono e contattano sul territorio e con i quali si confrontano costantemente creando le condizioni per favorire l’attenzione di nuovi pubblici e l’apertura di nuovi mercati.

Ma qual è l’obiettivo comune? offrire al mercato prodotti di alta qualità e identità.
E come è possibile che tutto ciò si avveri?
Ripartendo dai concetti base – sottolineano – mettendo in campo “esigenze funzionali ed estetiche, creatività, abilità, cultura, storia, dignità del lavoro manuale. Elementi che formano l’identità di un oggetto artigianale, l’aura che nessun prodotto industriale potrà mai veicolare”.

E qui entrano in gioco le competenze specifiche, lo studio sui libri antichi e la ricerca, la capacità di fare recruiting sul territorio, di incontrare direttamente gli artigiani nei loro laboratori “tra fili di cotone, argille, colori, tra macchinari tradizionali e utensili senza tempo” ma anche la capacità di essere nel proprio tempo di saper concepire oggetti d’arredo e d’uso che incontrino i gusti contemporanei.

Modalità di incontro e di rielaborazione
All’insegna del confronto è proprio nei laboratori artigiani che l’oggetto prende vita, si ridefiniscono le funzioni e i significati attualizzandoli con uno sguardo che dà sempre la priorità alla qualità e al pregio dell’oggetto, dalla scelta di materiali naturali durevoli, non usa e getta e dunque sostenibili, alla ricerca di tecniche raffinate e originali.


Gli oggetti reinventati da Idra per la fiera di Mogoro


Una delle naturali sedi per presentare il lavori progettati da Idra è ormai da due anni In occasione della 57°edizione della Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna di Mogoro. Nell’edizione 2018 presenta alcuni oggetti in ceramica e un grande tappeto frutto della collaborazione con due note attività artigianali sarde.
La rilettura della tradizione guida la creazione di Sa Mariga, la tradizionale brocca della sposa che rivisitata dal ceramista Walter Usai di Assemini, in quest’occasione si scompone per ricomporsi sulla tavola con una nuova identità. È ancora lo stesso artigiano chiamato ad interpretare un altro pezzo della tradizione, Su coffinu, cofanetto con coperchio dell’antica tradizione sarda realizzato con i fusti del grano e con il giunco ma questa volta la traslazione è più netta ora a cambiare è il materiale la forma originaria diventa di ceramica e il contenitore che prima veniva utilizzato per l’invio di doni, dai dolci ai corredi da neonato, alle offerte votive, alla conservazione del lievito, si trasforma in scrigno componibile completato da piatti colorati dalle nuove funzioni. 
Unedo, infine, è il nuovo tappeto/arazzo, con un’iconografia contemporanea e sintetica che si ispira al mondo naturale, prodotto realizzato sul tradizionale telaio manuale orizzontale con la tecnica tessitura "a pibiònes" tutto pieno e realizzato in collaborazione con il Centro di tessitura della Cooperativa artigiana Su Trobasciu, attiva a Mogoro dal 1978.

Per conoscere meglio il la storia, il lavoro e gli obiettivi di Idra abbiamo voluto porre loro ancora alcune domande:


Come e quando nasce esattamente Idra?

Possiamo dire che la ricerca e le sperimentazioni sugli oggetti d’uso hanno avuto inizio da tempo con una produzione di grafiche e prototipi soprattutto nel campo del light design. Ciascuna di noi ha, nel frattempo, intrapreso percorsi professionali diversi anche molto lontani dal design e dall’exhibit per poi ritrovarci, 3 anni fa, avendo maturato comuni riflessioni sul modo di intendere oggi la creazione di oggetti d’uso; è da questa visione comune che è nata Idra.

Chi siete e quale è la vostra storia?

Giorgia Origa, originaria della Sardegna, dopo la formazione romana ha lavorato nel contesto europeo di Milano, sviluppando la sua passione per il design e per l’allestimento; tradizione e innovazione sono per lei cardini di ogni processo creativo. Francesca Origa, comincia a soli 26 anni la sua esperienza professionale sviluppatasi tra Italia, Cina e Spagna dove adesso vive. Conoscere diverse culture e creare legami e relazioni tra queste sono, allo stesso tempo, le sue passioni e il suo stile di lavoro. Mariella Parziale, lucana di nascita, ha imparato che il successo di progetti e iniziative è garantito dalla capacità di mettersi insieme, lavorare “in rete” condividere conoscenze e mezzi; questo il carattere costante di ogni sua attività.

Quali sono i vostri ruoli in questo progetto?

La formazione ci accomuna, abbiamo tutte e tre studiato architettura nello stesso contesto culturale, a Roma. Dunque l’approccio creativo e tecnico ci accompagna tutte ma poi ciascuna ha maturato esperienze ed abilità differenti e complementari per Idra: Giorgia si distingue per l’originalità creativa ed espressiva, Francesca ha abilità relazionali e conoscenze di marketing, Mariella ha capacità organizzative, fa sintesi e tiene insieme le cose.

 

Come trovate e come scegliete gli artigiani con cui lavorare?

E’ una delle fasi più affascinanti e difficili del nostro lavoro, quella che dà l’avvio a tutto il processo creativo. Si parte da una ricerca, dallo studio e conoscenza dei contesti e delle eccellenze artigiane e manifatturiere che costellano l’Italia. La collaborazione con gli artigiani si innesca se troviamo rispetto di tradizione e memoria, da un lato, e la voglia di innovazione e sperimentazione nell’estetica e nelle forme, dall’altro.

Siete orientate solo sull’artigianato sardo o anche su altre tradizioni?

La Fiera dell’artigianato di Mogoro del 2016 è stato un momento significativo per Idra; l’artigianato sardo avrà sempre per noi questo valore aggiunto, ma i contesti cui ci riferiamo hanno i confini territoriali del “Made in Italy”. Ad esempio, a Roma, con una piccola manifattura che lavora metalli stiamo producendo oggetti con la tecnologia del taglio ad acqua.

Come interagite con gli artigiani con cui lavorate? C’è da parte loro un contributo creativo oltre che tecnico?

Collaborazione e dialogo sono per noi parole fondamentali cui corrisponde il nostro metodo di lavoro con gli artigiani. Per noi l’artigiano non è mero esecutore di un disegno, lascia la sua firma sugli oggetti. Perizia e talento dei maestri entrano, dunque, anche nella fase creativa, un po’ come accadeva per gli edifici medioevali frutto di impegno collettivo, non dell’ideazione di un singolo meccanicamente trascritta da squadre di operai.

Cosa vi distingue come design qual è la peculiarità e il valore a aggiunto del vostro lavoro?

Un po’ anche la “scala”, i numeri: il design prevede una produzione seriale ampia e prettamente industriale. Noi ci collochiamo più nell’ambito delle “arti applicate” anche se sappiamo che i confini tra ambiti non sono netti. Produzioni in serie limitata, insomma. In questo momento per noi è prioritario che si restituisca dignità morale ed economica al lavoro fatto con le mani; è a questo che vogliamo dare un contributo.


Chi è il pubblico cui sono destinati questi oggetti? Si tratta sempre di una fascia di lusso o pensate di rivolgervi anche a fruitori comuni?

Idra va incontro al gusto di un cliente raffinato e colto capace di distinguere il valore delle cose, un target che non vive il minimalismo imposto dalle mode ma che vuole circondarsi di oggetti scelti, pensati, voluti e, ancora più importante, duraturi. Ci sono due processi diversi: prodotti manuali il cui costo dipende, sostanzialmente, da metodi e tempi di lavorazione lunghi; prodotti manifatturieri il cui costo può essere più basso senza per questo penalizzare la qualità.

Immagine
Elena Paloscia
10/10/2017
Storica dell’arte e curatrice indipendente si è laureata in Storia dell’Arte Moderna all’Università “La Sapienza di Roma. Ha frequentato un corso di Perfezionamento in Museografia presso il [...]
Leggi anche

Immagine
"La casa di Pietra" di Gum Design, nuove collezioni in mostra a Homi
12/01/2018
Approdano a Homi, Fiera Milano 2018, le 18 nuove collezioni de "La Casa di Pietra / Racconti Emersi" progettate da Gumdesign per la grande mostra tenuta al CAMeC della Spezia, ospitate all
Immagine
L'eclettica genialità di Fornasetti nelle "Citazioni pratiche" in mostra a Roma
07/04/2018
"Citazioni Pratiche. Fornasetti a Palazzo Altemps" è la mostra ospitata fino al 9 settembre 2018 al Museo di Palazzo Altemps, in occasione dei 20 anni di apertura al pubblico. E' un'espos [...]
Immagine
Alessandra Calvani | Intervista
26/11/2018
Entrare nello showroom romano di Alessandra Calvani, designer di gioielli, è immergersi in una spirale di colori e forme note ma che ci sorprendono per il modo in cui comunicano tra loro, linee incas [...]
Immagine
"Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento. Lana, seta, pittura" alla Galleria dell’Accademia di Firenze
16/03/2018
I pregiati tessuti fiorentini e la stretta relazione con l’arte e con la vita economica della città sono raccontati nella mostra "Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento. Lana, seta, pittur [...]
Golconda Arte. Artigianato Artistico in Italia e nel mondo. Registrazione del Tribunale di Roma n. 210/2013 - Direttore Responsabile: Elena Paloscia
Cellulare: 388.7709054 - 3478285211 - All rights reserved - Riproduzione vietata